Il problema è quel piacere che provo nel giocare con le parole nella responsabilità che sento di dover dire qualcosa di sensato che però è percepito solo da quei geni che leggono attraverso le righe, dove gli spazi sono stretti ma certi di liberazione di punti di vista differenti e per questo portatori di ricchezza sana. A me piace questo, sono specialista nella specializzazione della specialeria. Potrei fare qualcosa di diverso?
Non credo.
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