
Quando ero piccola i miei genitori mi dicevano “prima il dovere, poi il piacere”. Come tutti quelli della mia generazione, mi adeguavo. Oggi non si usa più riflettere sul dovere e il piacere perchè il primo compito dei bambini è di accontentare.
Accontentare i genitori, gli insegnanti, i vari istruttori o maestri delle svariate esperienze extrascolastiche che fanno perchè devono essere contenti anche la zia, i nonni e i vicini di casa!
Riflettevo che per me giocare era un diritto da controllare perchè il nostro era un tempo ampliato che usavamo senza misurare. Oggi i bambini hanno il dovere di giocare perchè non giocano più.
Qualche genitore mi dice che si diverte a cantare, ballare, suonare, fare sport. Davvero possiamo pensare che i bambini siano felici di essere eternamente regolati da qualcuno? Forse per questo poi in qualche modo esplodono perchè hanno bisogno di un po’ di selvatico nelle loro attività per poter sviluppare quell’immaginazione che per noi è inaccessibile perchè riguarda il futuro.
Albert Einsteint diceva, la fantasia è più importante della conoscenza.
Dovremmo ricordarcene più spesso.
Giuseppina Bruno
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