In un giardino c’erano un pino e un melo. Ogni volta che arrivava il tempo di Natale il melo osservava i bambini che addobbavano felici il pino con tante luci e palline colorate. A volte mettevano anche dei disegni fatti da loro. Il melo non era felice di questo: lui faceva ombra ai giochi dei bambini e offriva loro dei frutti maturi ogni stagione, eppure nessuno sembrava accorgersi del suo sforzo. Invece quel pino che con i suoi aghi pungeva i piccoli quando cercavano di prendere i palloni che finivano tra le sue fronte era così amato che non capiva, gli sembrava molto ingiusto. Per questo, quell’autunno freddo e piovoso, decise che nella primavera non avrebbe più fiorito e avrebbe messo a dormire le sue foglie fino a quando non avrebbero capito quanto era importante. Era deciso, era convinto e non vedeva l’ora di vendicarsi di tanta indifferenza quando nei primi di dicembre, la bimba che abitava nella casa vicino a quel giardino si fermò ad abbracciarlo.
“Povero melo, chissà come avrai freddo adesso che è dicembre”
Il melo fu colpito al cuore, che negli alberi è proprio nel tronco. Avrebbe voluto fiorire anche se non era stagione dall’emozione. Poi la bimba corse a casa e gli mise una sciarpa, dei disegni appesi ai rami e qualche pallina che tolse al pino addobbato da albero di Natale.
“Cosi sei più felice albero?”
Chiese la bambina sorridendo. Il melo era molto felice e si pentì di tutti quei pensieri di vendetta che l’avevano ossessionato. C’era ancora tanto amore nel mondo, da ricevere e dare.
Buon avvento a tutti gli alberi del mondo!
(Favole di Natale, Giuseppina Bruno)
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